Ho sedici anni e amo i libri, ecco il perché

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 – CHI SONO ?

Mi chiamo Miriam, ho 16 anni, sono araba, studio ad un istituto tecnico commerciale e amo i libri.

– PERCHÈ MI PIACE LEGGERE?

Mi piace molto leggere, mi aiuta a scappare dalla realtà per viverne un’altra, una realtà che trovo solo nei libri. Leggo soprattutto nei momenti di noia. Quando ti piace un libro lo leggi con molta voglia perdendo la cognizione del tempo; io leggo anche molto velocemente..la considero una cosa negativa: riesco a finire un libro in poche ore quindi ho costantemente voglia di nuovi libri da leggere. Mi immedesimo nei personaggi cercando di capire i sentimenti che essi provano e il perché delle loro scelte. La mia opinione? I film non sono minimamente al livello dei libri, quest’ultimi infatti ti sanno descrivere storia, emozioni e sensazioni molto meglio di una pellicola, troppo fredda delle volte e bidimensionale . Sono una ragazza abbastanza riservata e leggendo libri, in un certo senso, ritrovo la mia sicurezza. Mi piacciono i racconti fantasy, i gialli e i romanzi rosa; questi generi sono per me i più fedeli compagni. Ora esistono anche libri in digitale ma, dal mio punto di vita, il cartaceo rimane lo strumento migliore per gustarsi una buona lettura. L’odore delle pagine nuove e lo sfogliarlo mentre lo si legge dà sempre un’emozione in più rispetto a ai pixel.

 

– ENTRO IN UN MONDO MIGLIORE

Non che io leggendo lasci alle spalle i miei problemi… li metto da parte per un breve e fragile periodo. Leggere mi fa trovare in situazioni che so, in cuor mio, non mi potrebbero mai accadere, e questo mi piace: il poter immaginare come sarebbe se queste avventure capitassero a me. Non esco molto spesso quindi leggere è sicuramente uno dei miei svaghi preferiti. Penso che gli scrittori abbiano davvero un mondo intero dentro. Io non ci riuscirei ad inventare un racconto e scriverci sù addirittura una storia. Ogni libro mi regala un insegnamento, una morale. È capitato spesso, mentre leggevo, che mi trovassi ad un punto cruciale della storia e mia madre mi decidesse di andare a dormire..una tragedia! Mi mettevo sotto le coperte, accendevo il telefono per fare luce sul libro e continuavo la mia storia; morivo dal caldo e sapevo benissimo che se avessi continuato così sarei diventata cieca, ma sarebbero stati solo dettagli. Finire un libro è sempre una tristezza per me mi lascia un vuoto dentro. Inizio a pensare «cosa farò adesso?» Il libro mi teneva occupata sentivo di avere una relazione con lui.. quindi, pur essendoci stato magari un lieto fine, il pensiero di esser rimasta senza uno scopo nella vita rimane.

– I LIBRI CHE MI HANNO CAMBIATA

I tre libri che mi rimarranno per sempre nel cuore sono: «Se Questo Un Uomo» di Primo Levi, «Colpa Delle Stelle» John Green e «L’Angelo Caduto» Becca Fitzpatrick.

Se Questo Un Uomo” di Primo Levi è un libro, è il diario di un uomo che racconta le atrocità dei lager nazisti.. e mi è rimasto impresso nella mente a causa delle immagini cruente che testimoniano la disumanizzazione a cui furono costrette persone innocenti, a come il loro “IO” fu cancellato e rimpiazzato non da un’altro nome ma addirittura da un numero, da una cosa. L’uomo diventa un oggetto. Mi ha fatto capire quanto l’umanità sia in verità debole e capace di accettare la crudeltà della vita.

Colpa Delle Stelle” John Green invece è un libro d’amore fra due adolescenti, entrambi con una malattia da combattere. Ammetto che mi ha fatto molto emozionare, è davvero un libro pieno di amore e forza e ti fa capire che ci sono persone che devono affrontare sfide molto ardue. Se certa gente là fuori riesce ad affrontare ostacoli così grandi anche io, nel mio piccolo, posso trovare la forza di reagire alle difficoltà che la vita mi pone davanti.

Infine abbiamo “L’Angelo Caduto” trilogia di Becca Fitzpatrick. Un libro misterioso, pieno di suspense e di amore. Leggendolo ho capito quando alcune relazioni possano essere velenose, di quanto possano fare male. Amare non è facile, ma delle volte il sentimento batte la ragione e riesce a vincere su tutti gli ostacoli.

In conclusione, per citare Umberto Eco: «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro».